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Si è conclusa da poco la 60esima edizione del Salone del Mobile di Milano, la più importante fiera italiana per gli operatori del settore casa-arredo provenienti da tutto il mondo. Dopo anni difficili l’evento ha fatto il suo ritorno in grande stile, registrando il pieno di visitatori con più di 260.000 persone e tanta voglia di riportare l’evento ai livelli pre pandemici.
Il Salone del Mobile rappresenta da sempre una grande vetrina per capire come si sta muovendo il design nazionale e internazionale, e le tendenze emerse quest’anno ci parlano di grandi cambiamenti in corso e all’orizzonte, com’era in parte prevedibile considerati gli anni delicati che stiamo attraversando a causa della pandemia.
Tra le tante conseguenze della comparsa del Covid, infatti, una in particolare ha avuto un impatto significativo sulla vita quotidiana delle persone: la serie ripetuta di misure restrittive imposte dai protocolli di emergenza che dai mesi di febbraio e marzo 2020 ha costretto nella propria abitazione milioni di persone in tutto il mondo. Questi necessari quanto drammatici lockdown hanno dato vita a una serie di inedite routine: tra queste lo smart working, formula di lavoro flessibile diffusissima in epoca di lockdown e poi rimasta quale opzione preferenziale in molte realtà aziendali anche una volta terminati i mesi più critici della pandemia.
L’aver trascorso così tanto tempo tra le nostre quattro mura domestiche, mescolando vita lavorativa e vita professionale, ha fatto sì che avvenisse una vera e propria riscoperta della casa, e di conseguenza che facessero la loro comparsa prospettive e approcci del tutto nuovi rispetto all’abitare i propri spazi.
Designers e aziende provenienti da tutto il mondo hanno dunque registrato come dei sismografi questi cambiamenti, proponendo in occasione del Salone del Mobile di quest’anno un abitare trasformato, all’insegna di nuove sensibilità , che possiamo riassumere in tre macro aree: ibridazione, personalizzazione e sostenibilità .
Vediamole insieme nell’articolo di questo mese, scoprendo perché le nostre realizzazioni si sposano con naturalezza a questo cambio di paradigma.
Ibridazione: spazi fluidi e adattabili alle nostre esigenze

Ibridazione: è una delle parole chiave di questa edizione del Salone del Mobile. Durante la pandemia, vivendo più a lungo gli spazi domestici, si è rafforzata la tendenza ad amalgamare di più gli stili tra loro. In questo modo è cambiato il concetto stesso di spazio, che è diventato una soluzione unica e fluida.
Le aree non sono più statiche e predefinite perché tutto diventa permeabile, mescolato, coordinato non più sulla base della funzione che la zona deve svolgere, ma sui gusti, le fantasie e le esigenze della persona che la abita. Il risultato finale, dunque, è una ritrovata libertà nel coordinare e collocare i complementi d’arredo.
È inevitabile, per noi di Kronos, non pensare a tutti i vantaggi che i nostri complementi d’arredo possono portare alla luce di questo nuovo scenario. I tavoli firmati Kronos nascono infatti slegati da ogni stile, perché la nostra idea è sempre stata quella di realizzare dei prodotti autonomi, dotati di una iconicità tale da permettergli di avere vita propria, ma al tempo stesso adeguatamente flessibili da stabilire un dialogo armonico con il resto dell’arredo domestico.
Personalizzazione: spazio alla fantasia

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A causa della pandemia abbiamo cominciato a vivere di più la nostra casa. È anche questo ad aver comportato l’esigenza di spazi domestici estremamente personalizzati, dove ogni cosa è espressione dell’identità del proprietario e dove è l’attenzione ai dettagli a fare la differenza.
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Le conseguenze sono soprattutto due. La prima riguarda l’ingresso dei colori: il colore stimola sensazioni e crea delle emozioni in chi li vive, e dopo lunghi mesi di isolamento è inevitabile che la voglia di riscoprire la serenità finisca per coincidere con la ricerca di più colore in casa. Senza considerare che è un dato di fatto ormai che i colori influenzano l’umore e il benessere delle persone.
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La seconda conseguenza di questo importante bisogno di personalizzare i propri spazi riguarda le finiture dei complementi d’arredo e degli arredi in generale: si tratta di una vera e propria seconda pelle dell’oggetto, che da un lato coinvolge le nostre sensazioni e dall’altro stabilisce un dialogo con il resto dell’ambiente. Al Salone del Mobile l’ingresso di una vasta serie di finiture rispecchia la tendenza alla personalizzazione degli spazi domestici, diventando il particolare che fa la differenza in un design che vuole essere sempre più versatile e flessibile.
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Colori e finiture: ti dice niente? È la base della personalizzazione che garantisce Kronos, da sempre. Il design Kronos trova fondamento nella pulizia delle sue forme, e le geometrie dei nostri prodotti sono perfezionabili con centinaia di combinazioni tra materiali e finiture: una ricchezza realizzativa che permette di arredare la propria casa con una personalizzazione pressoché illimitata.
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Attenzione ai materiali: sostenibilità e riduzione dell’impatto ambientale
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La sostenibilità è la strada da percorrere da qui al futuro. È quanto emerso dalla stragrande maggioranza delle aziende che hanno partecipato al Salone del Mobile: per affrontare la transizione ecologica che ci attende, l’ottica è quella dell’economica circolare, del risparmio energetico e della responsabilità sociale.
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Gli anni della pandemia hanno senz’altro accelerato il cammino verso la sostenibilità già in atto da alcuni anni, anche se non si tratta di una tendenza legata solo all’etica di ciascuna realtà aziendale, ma di un vero e proprio evento sistemico, come hanno dimostrato sia gli espositori presenti a Milano sia il Salone stesso, che tra le altre iniziative Green ha richiesto alle Nazioni Unite l’adesione al Global Compact, l’iniziativa che incoraggia le aziende di tutto il mondo ad adottare politiche sostenibili.
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All’interno di una più generale corsa alla sostenibilità , dunque, si è registrata un’evidente attenzione anche alla qualità e all’impatto sull’ambiente delle materie prime dei complementi d’arredo. Da sempre noi di Kronos ci impegniamo per ridurre l’impatto produttivo sull’ambiente, da un lato attraverso una gestione e un controllo qualitativo sensibile alla riduzione degli scarti, e dall’altro con una attenta selezione dei materiali e dei semilavorati.
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È il frutto della nostra filiera corta, una forma di produzione che garantendo un agevole monitoraggio di tutti i processi si traduce in un prodotto sostenibile e di qualità .
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